In un mondo ancora oggi dominato dalla violenza e dalla prevaricazione, in cui milioni di persone si spostano da un continente all’altro per sfuggire allla fame, alla miseria, alle guerre, alla mancanza di libertà, con la parte più ricca del pianeta che si chiude ai poveri e disperati, che muoiono a migliaia affondando su barconi fatiscenti o restano accampati in aree a ridosso dei confini europei o nord-americani, costituiti da barriere invalicabili, diventa fondamentale rivedere il nostro modello di sviluppo e di rapporto tra popoli.

In un contesto così drammatico diviene ineludibile rivedere la nostra educazione alimentare. L’’impatto di quello che mangiamo sulla salute non solo personale, bensì collettiva e direi nel rispetto dell’equilibrio ecologico del pianeta è un’urgenza che va al più presto affrontata.

L’allimentazione su base carnea di gran parte dell’occidente ricco ed industrializzato porta ad un depauperamento delle risorse agricole e a perdita di biodiversità, con deforestazioni per la realizzazione di nuove colture o pascoli per l’alimentazione di bovini o altre specie utilizzabili per la nutrizione umana.

Il consumo di carne, che al momento dell’Unità d’Italia, nel 1861, era di Kg 3 per anno a persona, a seguito della rivoluzione industriale e della meccanizzazione agricola, liberando ampi spazi per il pascolo e la coltura di alimenti, in primis soia e mais per l’alimentazione animale, ha portato ad un consumo annuo pro capite di oltre 100 Kg di carne. Addirittura nel Nod Europa ed in Nord America il consumo ha raggiunto i 270 Kg! Niente male per un animale, l’uomo, nato frugivoro e fruttariano e che non ha la struttura fisiologica per il metabolismo e l’assorbimento di un nutrienti così lontani dalla sua natura di ominide.

Nel contempo, per destinare sempre più aree agricole alla produzione di alimenti per gli animali da carne e da latte, molte popolazioni soffrono di denutrizione in quanto per oltre un miliardo di persone non ci sono più alimenti a sufficienza. I loro terreni producono gli alimenti per la carne del sempre più obeso e malato occidente.

Il corpo umano, con alimentazione ipercalorica ed iperproteica, in parte si adegua ad un cambiamento così importante dello stile di vita, ma poi, a lungo andare, ne paga pesantemente le conseguenze.

L’eccesso di grassi saturi, di colesterolo, di proteine di origine animale, la carenza di fibre vegetali , l’eccessivo consumo di alimenti cotti nella nostra alimentazione, con depauperamento delle vitamine, in gran parte termolabili, ha portato ad un aumento esponenziale delle malattie cronico-degenerative, quali neoplasie, malattie autoimmunitarie ed allergiche e malattie metaboliche come diabete, ipertensione, obesità.

Inoltre gli additivi alimentari, quali ormoni, antibiotici ed anabolizzzanti utilizzati negli allevamenti intensivi di bovini, pollame e suini hanno ancora di più peggiorato la dieta di gran parte della popolazione occidentale.

L’abuso di carne, di pesce, quest’ultimo ricco di metalli pesanti e pesticidi, che ormai inquinano tutti i mari del pianeta, altamente tossici per il nostro metabolismo, l’abuso di latte e latticini ricchi di acidi grassi saturi, di colesterolo e di caseina, proteina che entra in gioco nella genesi dei tumori della prostata nell’uomo e dei tumori della mammella e delle ovaie nella donna, con l’uso eccessivo di zucchero bianco e di sale, ha portato ad un gravissimo deterioramento della salute media delle popolazioni ocidentali.

Gli  studi scientifici più recenti, riportati dalle riviste internazionali più prestigiose dimostrano in modo inconfutabile i danni causati alla nostra salute dalle proteine e grassi di origine animale.

Occorre quindi al più presto, nelll’interesse nostro e di tutto il nostro pianeta, iniziare un’alimentazione basata su frutta e verdura cruda, cereali integrali e legumi, in cui carne e pesce e loro derivati siano banditi dalla nostra tavola.

Il rispetto di noi stessi e degli altri inizia nel nostro piatto. Come possiamo parlare di pace e di amore se ci nutriamo giornalmente di carne e sangue frutto di violenza? La pace interiore ed il rispetto per gli altri inizia dalle nostre scelte.

Per questo motivo la RedGFU, sin dalla sua fondazione nel 1948, propugna un’alimentazione sana, ecologica, non violenta, rispettosa della vita, di tutta la vita, e non solo di quella umana. Solo con la scelta di uno stile di vita consapevole, attraverso un percorso individuale possiamo migliorare il mondo in cui viviamo. Ognuno di noi deve portare il suo contributo personale nelle scelte che fa ogni giorno, partendo dalle cose apparentemente più semplici come l’alimentazione e realizzando un atteggiamento di fratellanza e di non violenza verso gli altri Esseri Umani, verso le altre forme di vita, iniziando proprio dagli animali e dall’ambiente.